L'altro lato della celebrità

 


Ho da poco concluso questa serie su Netflix e volevo condividere delle riflessioni con voi. 

Anzitutto, dovete sapere che la cultura orientale esercita su di me un grande fascino, ragion per cui coltivo il desiderio, che al momento è solo una chimera, di visitare il Giappone, la Corea (ovviamente non del Nord, dato il totalitarismo dittatoriale) e il sud-est asiatico. Negli ultimi anni mi sono appassionato al k-pop e soprattutto ai k-drama: termini con cui s'intendono la musica e le serie tv coreane. Aprirsi a nuove culture, usanze e tradizioni permette di valicare la prospettiva italo ed eurocentrica, di non spegnere la mente dinanzi alle novità e di accogliere ciò che non conosciamo con atteggiamento di accettazione attiva ed elasticità intellettuale. La grande attenzione all'universo coreano è testimoniata anche da un recente e importantissimo riconoscimento: quest'anno la scrittrice sudcoreana Han Kang è stata insignita del premio Nobel per la letteratura, vittoria che le ha consentito di diventare la prima autrice asiatica della storia a conquistare tale riconoscimento.

Ora veniamo al senso del post. La serie in questione mette in luce l'oscurità e il tripudio di falsità e meschinità che si celano dietro alla patinata realtà degli influencer. "Celebrity" svela l'altro lato della medaglia: tutto ciò che in quel mondo dell'apparenza non appare, che è torbidamente nascosto; fa emergere, inoltre, come l'impero di denaro, popolarità e successo sia in realtà un regno effimero di compromessi e bugie. Tutto è in vendita nella scintillante vetrina delle pagine instagram, tutto è di dominio pubblico. Frammenti di vita, ricordi, esperienze. Qualsiasi cosa. Perfino i sentimenti sono appositamente confezionati con tanto di targhetta su cui campeggia la scritta "affittasi" o "vendesi". Felicità, dolore, rabbia, gratitudine, delusione: è tutto alla mercé di tutti. Se pensiamo alla recente vicenda di Chiara Ferragni, ci rendiamo conto di quanto la legge degli influencer sia dura e implacabile: basta un attimo per diventare famosi e meno di un attimo per piombare nel baratro. Se ci riflettete, questa consapevolezza serba in sé qualcosa di inquietante.

Oggi, però, voi giovani sembrate sempre più allettati dal desiderio di diventare influencer oppure tendete a seguirli, a emularli, perché attratti dalle loro vite apparentemente perfette. Mi capita di ascoltare ragazzi che inseguono a tutti i costi la notorietà, che considerano un like più importante di un abbraccio, una manciata di followers più gratificante di un'allegra comitiva di amici reali. E voi come vi ponete nei confronti di questa realtà? Cosa pensate? Condividete il ritratto di quest'ambiente così come presentato dalla serie o siete in disaccordo?

Come avete capito, il mondo degli influencer non mi piace né gode della mia stima, però sono aperto a tutte le vostre argomentazioni e a valutare considerazioni diverse dalle mie purché siano convincenti :)

Con affetto

Il vostro prof <3

Commenti

  1. La questione del desiderio di notorietà e dell’influenza dei social media è complessa. Da un lato, è vero che molti giovani sono attratti dall'idea di diventare influencer, cercando approvazione attraverso like e follower e che questo fenomeno può generare una visione distorta della realtà, in cui l’autenticità e le relazioni reali vengono messe in secondo piano. D'altra parte, ci sono anche molti giovani che vedono i social semplicemente come uno strumento di espressione e connessione, senza farsi travolgere dalla ricerca della fama. Non si può negare che molti ragazzi rischiano di cadere nella trappola di considerare la popolarità online come una misura del proprio valore personale. L’enorme pressione legata al confronto costante con le vite "perfette" che gli influencer mostrano, creano aspettative irrealistiche e talvolta frustrazioni. Tuttavia, non bisogna generalizzare, perché molti sono perfettamente consapevoli, grazie anche all’educazione ricevuta dalle famiglie, delle insidie legate all'idealizzazione delle vite altrui e cercano di mantenere un equilibrio tra il mondo online e quello offline, se così non fosse allora ci troveremmo davanti ad un vero disastro globale. Quindi la domanda che spesso sorge spontanea è: “quanto il mio profilo è vicino, simile alla mia persona?” oppure “quanto fingo per essere accettato? L’eccessiva attenzione all'immagine personale e all’approvazione altrui può influire negativamente sull'autostima e sul benessere psicologico degli utenti. I social network rappresentano uno strumento potente e versatile, ma il loro impatto dipende molto da come li utilizziamo. Chiara Ferragni è un chiaro esempio di come i social network, possano avere aspetti positivi, specialmente per chi sa sfruttarli in modo strategico ed allo stesso tempo effetti negativi. La Ferragni ha costruito un suo brand personale, utilizzando i social, trasformano la sua passione per la moda in un business globale. Grazie alla sua presenza sui social, ha raggiunto milioni di follower, creando un legame diretto con il pubblico. I social network le hanno permesso di avviare e promuovere la sua azienda “The Blonde Salad”, partendo come blog di moda e trasformandola in un marchio multimilionario, a cui sono seguiti infiniti altri successi imprenditoriali che l’hanno portata alla creazione di un vero e proprio impero economico, reale, tangibile e non solo virtuale. Inoltre l’influencer insieme al suo ex marito Fedez, ha dato un contributo significativo per aiutare, il sistema sanitario italiano durante la pandemia Covid-19. Nel marzo 2020, hanno avviato una campagna di raccolta fondi, per sostenere la costruzione di un nuovo reparto di terapia intensiva all’Ospedale San Raffaele di Milano. Il loro gesto ha avuto un impatto enorme e ha permesso di potenziare la capacità dell’ospedale di gestire i pazienti affetti da Covid-19 in un momento critico.
    CONTINUA.....

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    1. Questa iniziativa ha dimostrato l’influenza positiva che i social possono avere, mobilitando la loro comunità per una causa importante e dimostrando un forte impegno nel dare un contributo concreto in un momento di crisi. Tuttavia, alla stessa influencer è bastata una strategia di marketing sbagliata e/o un “errore di comunicazione “come dalla medesima spiegato, sempre via social, per essere travolta da un vortice negativo che l’ha portata alla immediata perdita di quei follower che fino ad un attimo prima l’avevano sempre sostenuta, determinandone il crollo mediatico. Questo ci offre sicuramente la misura di quanto sia effimero il successo mediatico ed allo stesso tempo di quanto l’opinione pubblica, in alcuni casi possa essere determinante; tuttavia, non si possono negare gli innumerevoli obiettivi raggiunti, attraverso e grazie ai social. Ciò, sicuramente a scapito della propria privacy, vita privata, ecc…tuttavia credo che questo sia semplicemente il risvolto negativo della medaglia, così come esiste un risvolto negativo per ogni altra professione…ad esempio per una madre avvocato, in carriera, il risvolto negativo è quello di dovere necessariamente sacrificare del tempo da dedicare alla famiglia, di dover rinunciare, a volte ad una torta fatta in casa, di dover in ogni caso apparire “ al proprio pubblico” in maniera impeccabile, dovendo per forza di cose lasciare i propri problemi a casa, oppure per un padre militare, il risvolto negativo è quello di dover rischiare di non poter riabbracciare i propri affetti, se chiamato per una missione di guerra e mostrarsi, in ogni caso, lucido ed operativo…Tuttavia, credo che il segreto stia nel trovare sempre il giusto equilibrio ed avere sempre chiare e definite le proprie priorità. I social, offrono opportunità incredibili, per la creazione di connessioni, per la crescita personale e la diffusione di messaggi importanti. I social democratizzano l’accesso a una platea globale, permettendo a chiunque di esprimersi e di influenzare il mondo intorno a sé. Tuttavia è facile cadere in trappole legate alla superficialità, alla ricerca continua di approvazione. La dinamica di like, commenti e follower può creare una pressione costante, per mostrarsi perfetti o per rincorrere versione idealizzata di sé stessi. Questa ricerca di approvazione esterna rischia di sostituire la gratificazione interna, portando le persone a dare un eccessivo valore all’immagine proiettata, piuttosto che alla propria autenticità. La costante esposizione ai contenuti “perfetti”, può farci sentire inadeguati, generando ansia o insoddisfazione. E’ per questo che è necessario un uso consapevole e responsabile dei social: coltivare una presenza autentica e imparare a bilanciare il tempo online con momenti di connessione reale e riflessione personale. Non bisogna dimenticare di essere sempre noi stessi i protagonisti e gli artefici del nostro successo e della nostra felicità e che l’opinione altrui può in alcuni casi essere importante ma non determinante nelle nostre scelte.

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    2. Con estrema sincerità le dico che ha totalmente ragione. Molti ragazzi vedono che aldilà dello schermo ci sono altri ragazzi che vivono la vita in modo spensierato e allegro e di conseguenza pensano che intraprendere una vita come la loro possa in qualche modo fargli avere una vita perfetta,assolutamente no, non é per nulla così, tutti i ragazzi che si celano dietro lo schermo fanno vedere solo il bello. Mi è capitato di scorrere nei per te di tiktok e scontrarmi in alcuni video nei quali viene rappresentata la vera vita di qualcuno e non è che sia perfetta come molti pensano. I social sono degli attrezzi con i quali i giovani cercano di nascondersi dalle loro vere vite. Non dico che siano sbagliati anche perché sono la prima a cercare conforto in essi, ho un account su instagram nel quale pubblico ogni giorno foto e video che siano miei o di amici ma comunque pubblico. Ormai sui social,specialmente tiktok e instagram, ci sono tutti:persone anziane,ragazzi e anche se non dovrebbero esserci ci sono bambini sotto i profili delle mamme o papà. I social non sono perfetti. Molte persone sono morte e causa di questi come Antonella Sicomero una bambina di 10 anni che per la blackout challenge é morta,la challenge consisteva nel mettersi una cintura attorno il collo e stringere fino a quando non riuscivi a respirare ma nello star stringendo troppo il piccolo collo di Antonella non ha retto e si è spezzato. Spesso ci sono anche persone maniache che si divertono nello spaventare bambini innocenti e creduloni come nel caso di Jonathan Galindo che si divertiva a contattare ragazzi e convincerli a fare 10 sfide che man mano diventavano sempre più inquietanti e spericolate una di queste era quella di dargli l'indirizzo di casa e i ragazzi lo facevano perché Jonathan riusciva a controllare la mente di coloro che accettavano,era una sorta di mago che in qualche modo riusciva a manipolare tutti. Un ragazzo ci cascò e al termine di queste 9 sfide ormai Jonathan aveva preso il completo controllo della sua mente e gli disse di scrivere una lettera alla mamma nella quale c'era scritto “scusa mamma me l'ha detto Jonathan Galindo” e dopodiché doveva buttarsi giù dal balcone mentre lui era fuori ad osservare il tutto. Ci sono milioni di vittime che muoiono per colpa di stupidi e insignificanti trend su tiktok,certo ci sono anche trend che comprendono balli o cose divertenti ma non tutto è rose e fiori. Sono del parere che i ragazzi immaturi o bambini non debbano accedere ai social a meno che non siano controllati dai genitori. Tornando al vostro di discorso purtroppo è anche vero che molti preferiscono dei follower ad una comitiva di amici o dei like al posto di abbracci, spero solo che non tutti siano così attaccati ai social perché non vorrei che tutti pensassero “non ho pubblicato” “faccio vedere che sono al mare anche se sto a casa” “vorrei più amici così da avere più like alle storie”. Parliamoci chiaro a chiunque piacciono i social ma mi pare di star esagerando.

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    1. Gli influencer sono diventati famosi a causa nostra. Se pensate all' accaduto di Chiara Ferragni, era un' influencer seguitissima dai più piccoli e i più grandi, e per un errore di comunicazione una grande parte del suo percorso è svanito. Un altro mito sono i cosiddetti "inciuci" o pettegolezzi che vengono fatti maggiormente su una piattaforma seguitissima TIK TOK credo che ognuno di noi abbia un profilo su questa piattaforma e che almeno una volta le sia capitato un video di un litigio tra due o più persone virtualmente e secondo me é proprio qui l'errore ognuno di noi ne segue ogni minimo dettaglio, non sapendo che in realtà dietro si nascondono bugie soltanto per guadagnare , ebbene sì perche oggi facendo un video di un minuto o meno si può guadagnare . La maggior parte di noi ogni giorno per ore scrive e contatta i propri amici con il cellulare che elimina con il tempo totalmente la vita sociale . Gli influencer sui social pubblicano le cose più belle che le accadono e le cose brutte? Le verremo a sapere soltanto con il tempo, dimenticando o immaginando quella persona come un bugiard* . Non fidiamoci sempre di qualsiasi persona , soprattutto se non se ne conosce la vera identità .

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  3. Il fenomeno degli influencer è esploso grazie ai social media, dove figure carismatiche e spesso appariscenti raggiungono milioni di persone con i loro contenuti. Tuttavia, proprio per via di questo "potere" che essi detengono, ci sono diversi aspetti negativi che ritengo meritino della particolare attenzione.
    In primo luogo, gli influencer spesso promuovono stili di vita irrealistici e irraggiungibili, resentando una realtà alterata, caratterizzata da lusso sfrenato, viaggi continui e corpi perfetti, alimentano aspettative non realistiche tra i giovani. Questa discrepanza tra realtà e finzione può generare sentimenti di inadeguatezza, bassa autostima e persino depressione tra coloro che non riescono a raggiungere questi standard artefatti, arrivando perfino a bambini dalle età di 8, o forse anche meno, anni.
    Le immagini angoscianti di bambine così piccole che utilizzando creme anti-age e sieri di ogni tipo, con i genitori che sostengono e incitano questi comportamenti completamente sbagliati e non adatti a un'età così piccola possono essere viste dovunque.
    I media danno un prototipo di "eterna giovinezza", con pelli lisce e perfette, denti bianchi, dritti, ciglia lunghe... Perchè alla fine, chi mai ti potrà amare se non sei convenzionalmente attraente o se non rispecchi quegli standard irraggiungibili? Esattamente. Nessuno.
    Eppure la domanda mi sorge spontanea, l'amore vale tutto questo dolore? Devo davvero spendere milioni di euro per dei complimenti, come se fossero tutto ciò che rimane alla fine?
    È un peccato se ho il sorriso di mia madre, gli occhi di mio padre, gli zigomi di mia sorella?
    Abbiamo imparato a riempire le nostre labbra di plastica fino a soffocare, di indossare ciglia folte e lunghe fino a non vederci più, di cambiare, e cambiare, e cambiare ancora...
    Ma d'altronde, perchè farne un dramma? Ognuno fa ciò che vuole, un po di plastica non farà così male, giusto?
    No, fa malissimo. Fa male per le ragazzine rinchiuse in camera loro a piangere perchè si sentono "brutte" o "ridicole", per le ragazze che si sessualizzano per apparire più attraenti, quelle che non riescono a guardarsi allo specchio. Fa male per le ragazze che si rifiutano di mangiare, per quelle che si rinchiudono in bagno per ore e ore col rubinetto acceso.
    Fa male per le bambine che vengono derise, che quando si guardano allo specchio si tirano dentro l'addome e sognano di poter semplicemente tagliare via quel grasso con una forbice, come se fossero fogli di carta...
    È terrificante come i social media abbiano influenzato anche i più piccoli, compromettendo quell'immagine così pura e perfetta che è l'infanzia.

    In secondo luogo, gli influencer possono contribuire a diffondere consumismo compulsivo. Attraverso sponsorizzazioni e collaborazioni, spesso incoraggiano i loro seguaci ad acquistare prodotti di cui non hanno effettivamente bisogno, creando un ciclo di consumismo insostenibile. Questo non solo influisce negativamente sulle finanze personali dei loro fan, ma ha anche un impatto ambientale significativo, incoraggiando la produzione e lo smaltimento di beni superflui.
    La mancanza di regolamentazione e trasparenza nel mondo degli influencer rappresenta un altro problema significativo. Non tutti sono sinceri riguardo alle sponsorizzazioni, e alcuni potrebbero promuovere prodotti senza verificarne la qualità o la sicurezza, mettendo a rischio la salute e il benessere dei loro seguaci.

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    2. L'influenza eccessiva che questi personaggi esercitano può soffocare la diversità culturale e di pensiero. Poiché le piattaforme social tendono a mettere in risalto i contenuti popolari, si crea un ecosistema dove solo certi tipi di bellezza, opinioni e stili di vita vengono valorizzati, mentre altri vengono ignorati o sottovalutati, anche "derisi".
      Il mondo dei social affoga nel mare di bugie che giorno per giorno ci vengono esposte. E con un impatto così grande, è difficile ignorarle.
      Inseguiamo la perfezione, non rendendoci conto che essa non esiste veramente.
      Quindi, è inutile cambiare il proprio aspetto o stile di vita alla ricerca di fama o denaro, perchè alla fine non conta più niente. Un giorno tutto questo sparirà come se nulla fosse. Come già visto numerose volte sui media, si può creare e distruggere un personaggio anche con poco.
      Come per Chiara Ferragni, la cui immagine è stata distrutta per delle controversie. Lo "scandalo" legato alla Ferragni ruota attorno a diverse critiche rivolte alla sua influenza e al suo operato, non tanto ad un singolo evento. Queste critiche includono accuse di greenwashing, appropriazione culturale, marketing aggressivo e poco trasparente, iper-commercializzazione dell'immagine e della famiglia...
      Seguendo tutte queste informazioni, meglio inseguire i propri valori, crearsi i propri standard di bellezza e seguirli. Perchè essere tutti uguali se posso creare i miei standard?

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  4. Il ritratto che lei ha descritto, tratto dalla serie “A World to Die For Celebrity”, mette in evidenza una realtà problematica e inquietante che molti associano al mondo degli influencer. La rappresentazione di un ambiente pieno di falsità, manipolazioni e superficialità sembra riflettere le paure e le critiche che circondano la cultura dei social media, specialmente quando si tratta della vita "perfetta" che viene mostrata su piattaforme come Instagram.
    La serie suggerisce che, dietro la facciata di successo, lusso e popolarità, ci sia un vuoto emotivo e morale, un regno di compromessi dove persino i sentimenti sono monetizzati. Questo tema non è nuovo, ma resta estremamente attuale, specialmente in un'epoca in cui molti giovani ambiscono a diventare famosi proprio attraverso i social media.
    La vicenda di Chiara Ferragni che lei menziona potrebbe essere un esempio emblematico. Essendo una delle influencer più famose al mondo, Ferragni è spesso considerata il simbolo del successo legato alla cultura digitale. Tuttavia, come la serie sembra suggerire, l'ascesa può essere veloce quanto la caduta. La pressione costante per mantenere una certa immagine, la dipendenza dal consenso pubblico e la vulnerabilità alle critiche possono essere un fardello insostenibile.
    Per quanto riguarda la domanda su come ci si pone rispetto a questa realtà, credo che ci siano diverse prospettive. Da un lato, ci sono coloro che riconoscono l'influenza negativa della cultura dei social media, con la sua ossessione per l'immagine e la superficialità delle relazioni, e cercano di distanziarsene. Dall'altro, molti giovani vedono negli influencer modelli di successo e aspirano a vivere una vita simile, attirando attenzione e approvazione attraverso like e followers.
    Personalmente, penso che la serie faccia bene a sollevare questi interrogativi, ma la realtà è più complessa. Non tutti gli influencer sono superficialmente dedicati solo all’apparenza, e alcuni usano la loro piattaforma per scopi positivi o per ispirare cambiamenti sociali. Tuttavia, la pressione del successo digitale può certamente portare a compromessi e a una certa disumanizzazione, come riflette la serie.

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  5. In un'epoca nella quale la digitalizzazione è alle stelle, gli influencer diventano inevitabilmente personaggi di riferimento nel mondo della cultura popolare; alcune persone li considerano addirittura degli idoli. Molti dimenticano, tuttavia, che sui social non si comprende l'interezza di una persona, anzi, quello che vediamo rappresenta spesso soltanto una piccola parte di quello che il soggetto in questione è: a volte, addirittura, queste persone creano vere e proprie personalità alternative intorno a loro che non rappresentano minimamente ciò che loro sono. Detto ciò, mi sento in dovere di argomentare la sua opinione in materia. In breve, secondo lei, la maggior parte degli influencer mostrano poco e niente riguardo la loro vera persona, mentre costruiscono un impero mediatico fatto di bugie e falsità. Parla inoltre di come i giovani seguano molto questi personaggi. Sebbene io non sia esperto in materia, cercherò di dare il mio giudizio. Secondo me, è ovvio che gli influencer non mostrino la loro persona a 360 gradi, ma non per questo bisogna definirli "falsi". Per me è valido fare un parallelismo tra gli influencer e ciò di cui scriveva Pirandello: quest'ultimo era convinto del fatto che ognuno avesse varie "maschere", cioè che si comportasse in maniera differente in base al contesto sociale, andando a modificare i propri modi di agire di conseguenza. Secondo me, questa cosa può essere applicata a molte cose, tra cui i creator online. Alla fine, cosa sono gli influencer? Sono delle persone che hanno il compito di intrattenere e, per questo, non mostrano le parti più noiose e tristi della propria vita. Ovviamente ci sono personaggi che amano quest'intrattenimento, mostrando la quasi totalità della propria persona e mettendo nel progetto anima e corpo; d'altro canto, ci sono anche personaggi il cui unico scopo è quello di diventare famosi, di far soldi o, peggio ancora, di ingannare i propri follower per fini personali. Dunque, secondo la mia opinione, gli influencer sono semplicemente degli intrattenitori, così come lo sono i conduttori televisivi; per questo, è sbagliato fare di tutta l'erba un fascio: così come ci sono persone poco raccomandabili in ogni luogo, purtroppo ce ne sono molte anche sui social media. Per quanto riguarda l'idolatria degli influencer, se devo essere sincero, non mi è capitato quasi mai di vedere con i miei occhi persone ossessionate da questi personaggi, soprattutto da quelli più "estremi" di cui spesso si parla quando si vogliono screditare i social media o ciò che a loro è collegato. Al contrario, a volte mi è capitato di parlarne, ma in modo satirico, per sottolineare l'assurdità o addirittura la stupidità, almeno apparente, del creatore. Da come ha potuto leggere, non credo di aver preso una posizione completamente opposta alla sua, ma sicuramente abbiamo avuto più incongruenze che opinioni in comune in questo dibattito: a presto, prof.

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  8. Al giorno d’oggi la nostra generazione, la generazione Z, vive gran parte del proprio quotidiano di social e quindi di tutto ciò che appare ma in fondo non esiste. Moltissimi ragazzi e ragazze che si trovano su queste piattaforme farebbero di tutto per dei like o dei follower in più, perché si sta bene col proprio io solo se si hanno tanti supporter. Noi giovani siamo attratti dalle vite degli influencer poiché ci sembrano perfette, prive di lati negativi senza pensare però che molto spesso quest’ultimi tendono a tralasciare molteplici particolari e bensì a mostrarci solo il lato più bello delle loro vite. A parer mio, quando navighiamo è un po’ come se ci trovassimo in un grande e reale patto narrativo, poiché così come il lettore tende a credere tutto ciò che dice l’autore, anche noi ci facciamo prendere da tutto ciò che dicono gli influencer sui social. Fortunatamente al giorno d’oggi nella nostra società, anche se in minoranza, sono presenti i giovani che non si lasciano condizionare da internet ma che lo utilizzano nel modo corretto e quindi come strumento di ricerca e di arricchimento del proprio bagaglio culturale. Ecco, io personalmente mi rivedo più nell’ultima categoria, poiché per me internet è un validissimo strumento di ricerca e quando navigo sui social riesco a distinguere la realtà virtuale dalla vita reale. Uno degli esempi accaduto recentemente che possiamo citare è il caso di Chiara Ferragni. Quest’ultima è una delle influencer più famose al mondo o almeno lo era; infatti non molto tempo fa sono usciti allo scoperto truffe che stesso lei ha commesso pensando di non essere mai smascherata. Purtroppo però quando si è venuto a sapere ciò, moltissime persone da tutto il mondo hanno smesso di seguirla e supportarla passando quindi dall' essere l’idolo e la creator più seguita a oggetto di accuse, critiche e offese. Quindi a parer mio non bisognerebbe mai fossilizzarsi sull’apparenza e su cosa possano pensare gli altri ,bensì di vivere appieno la propria vita e non quella altrui.

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    1. Concordo pienamente con lei.
      I social media hanno decisamente rivoluzionato il nostro punto di vista.
      Ad oggi, in particolar modo gli adolescenti, sono soggetti a restare un numero non indifferente di ore a venerare e cercar d'imitare persone, le quali, non solo sono identiche a noi, ma bensì mostrano un meraviglioso modello di vita, anche meglio definito, un mondo dei sogni, oscurando tutte le tristi verità su tale concetto. E pensare che queste tecnologie futuristiche un giorno cambieranno il mondo... Mi viene il mal di testa al sol pensiero.
      Concentrandoci esclusivamente sul mondo dei social, possiamo affermare che i ragazzi, qualunque sia la circostanza, siano ammaliati dal sistema del numero; <> , <> Tali sarebbero le naturali conclusioni che verrebbero alla luce riflettendo su quest'ultima affermazione; tuttavia, la risposta è si. I ragazzi dell'odierna società sono soliti ad associare ad un numero la propria persona, ponendo da parte ogni tipo d'emozione e sentimento proprio come dei robot. Inoltre, è un fenomeno molto diffuso dato che, eccetto i social media, la principale fonte di costui è bensì la scuola, precisamente la valutazione. Ma parlando sempre di numeri, focalizzandoci sull'inizio del commento mi vien da pensare: <> , <> , per quanto scontate, queste domande permettono alla mente umana di ragionare su quanto i social ci abbiano cambiato. A tutti i ragazzini con 200, 300, o addirittura ben 400 like, in quel momento riuscireste seriamente ad esclamare concetti del tipo: <> oppure <> ? Bah.
      Detto ciò mi sembra opportuno aprire una breve parentesi anche sul lato osceno dei social: il lato sessuale. Non mi faccio capace di come tali avvenimenti avvengano in un'annata rivoluzionaria come il 2000, ma nel mondo dei social media, siamo arrivati al punto che pur d'un like o follower in più, ragazzi o ragazze si denudano di vestiti, ma soprattutto di dignità; ora come ora, riflettevo appunto a riguardo di quest'ultimo argomento trattato: <> :0 .
      Concludo così codesto commento affermando che il mondo dei social sia affascinante ed intrattenitivo. I media hanno migliaia di possibilità di rivoluzionare il mondo in meglio, il loro problema siamo noi incapaci di fornigli una solida base.

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    2. Scusate professore, ho appena notato che le parti aperte da questi segni: <> sono risultate censurate, vorrei elencargliele in ordine:
      1- Ma cos'è questo sistema del numero?
      2- Esiste un sistema simile?
      3- Un like equivale seriamente ad una persona?
      4- Questo vuol dire che se io guadagno un totale di 100 like, ben 100 persone mi. hanno apprezzato per ciò che sono?
      5- Uffa ne volevo 1000!
      6- Peccato, questa volta è andata male
      7- Seriamente delle persone come il sottoscritto sono state capaci di ideare siti appositi per quel genere di video a costo di ottenere abbondanti cifre in denaro.

      Chiedo scusa per il disturbo :) .

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  9. Risulterei estremamente falso se dicessi che non mi ha mai fatto gola l'idea di diventare un influencer o un content creator. Credo che sia il sogno di chiunque vivere una vita agiata, con fama e soldi, semplicemente scattandosi foto o facendosi dei video. Non ho visto la serie ma sono ben certo dell'esistenza di "un'altra faccia della medaglia", quella faccia che, data la sua oscurità, viene nascosta. I social sono un'invenzione straordinaria, che hanno decisamente rivoluzionato la vita tutti. Conoscete qualcuno che non abbia nessun profilo social?
    Avere a disposizione sempre e a portata di mano un portale dove con un semplice click si possa velocemente raggiungere ogni minimo angolo del mondo è sicuramente un "potere", che però va saputo gestire.
    Personalmente mi piace condividere con i miei amici alcune parti della mia vita sui social, come preferisco tenerne per me altre.
    Come applico questo ragionamento su di me, gli influencer lo applicano moltiplicato per 1000 su di loro, mostrando tutto il bello della loro vita e nascondendoci tutto ciò che non ci è dato vedere.
    Il punto è che ognuno di noi crede e si ferma a solo ciò che gli viene mostrato, ognuno di noi segue l'impercettibile ma potentissima corrente della "moda".
    Gli influencer ci fanno sentire e vedere solo ciò che noi vogliamo appunto sentire e vedere.
    Sono pochi coloro che non si lasciano influenzare ed esprimono liberamente la loro opinione e sono molti di più quelli che ci lasciano col contentino monetizzando dal divano di casa su quelli che sembrano degli insignificanti click.
    Per non parlare di chi si ridicolizza per qualche like, ad esempio personaggi come Aurelio del Regno, Rita DeCrescenzo, Dottor Bavaro. Onestamente vai a chiamarli "scemi", seppur si umiliano loro guadagnano perché siamo NOI, che lasciando colorare quel cuoricino, gli diamo da mangiare.
    Credo che dovremmo dare più peso ad un like, ad un commento o ad una semplice interazione quando siamo noi a lasciarle, come dovremmo dare il giusto peso a quelle che vengono lasciate a noi senza farci influenzare e restando noi stessi, perché alla fine, la vita è quella fuori dallo schermo.

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  11. il mondo degli influencer è piuttosto vario, ed ha un enorme influenza sulla vita dei giovani oggi.
    Ritengo che ci siano lati positivi e lati negativi in questo fenomeno.
    Diventare influencer può sembrare allettante, si ha la possibilità di conoscere molte persone, vivere vite apparentemente perfette
    fatte di viaggi, eventi esclusivi e collaborazioni con i marchi più famosi. Gli influencer condividono le loro passioni , dai trucchi alla moda, dai viaggi alla cucina, e riescono ad ispirare o motivare chi li segue.
    La possibilità di diventare famosi in un breve tempo, guadagnare visibilità e ottenere successo attraverso piattaforme che usiamo quotidianamente sembra irresistibile. È facile vedere solo la parte bella di questa vita e pensare che sia il modo più veloce per ottenere successo e felicità eppure se ci soffermiamo a riflettere un po’ più a fondo, ci rendiamo conto che non dobbiamo essere superficiali.
    Gli influencer sono costantemente sotto i riflettori, e questo porta con sé una pressione enorme. Ogni gesto, ogni parola viene studiata
    e giudicata da milioni di persone, anche un piccolo errore può trasformarsi in un’ondata di critiche, questo fa sì che la loro vita non sia sempre così libera e spensierata come sembra.
    Prendiamo, ad esempio, Chiara Ferragni, una delle influencer più famose al mondo. Il suo percorso è stato senza dubbio straordinario, ma anche lei ha dovuto affrontare critiche, pressioni e giudizi da parte dei suoi follower. Essere sotto l'occhio di tutti può essere estenuante ,nonostante la fama e il successo, può anche far perdere di vista ciò che è realmente importante nella vita, come il tempo per sé stessi. È un mondo che espone costantemente uns pressione di mantenere un'immagine perfetta, e questo può essere fonte di ansia e insicurezza.
    Sotto questo aspetto oggi molti giovani danno troppa importanza ai like e ai follower, alcuni sembrano preferire l’approvazione online A quella dei loro amici reali, considera un commento positivo su Instagram più motivante di una vera conversazione.Questo secondo me è preoccupante, perché le relazioni umane, quelle vere, sono molto più importanti e profonde di un "mi piace" su uno schermo. Un like non ti abbraccia quando sei triste, un follower non ti conosce veramente, non sa chi sei al di là delle immagini che pubblichi. D’altra parte però non sono pienamente in disaccordo,
    ci sono influencer che usano la loro piattaforma per diffondere messaggi positivi, per sensibilizzare su temi importanti, come la sostenibilità ambientale, il benessere mentale o l'uguaglianza. Quindi non penso che l'intero mondo degli influencer debba essere visto solo in modo negativo. Dipende molto da come viene vissuto e da che uso si fa della visibilità che ne deriva.
    Per quanto mi riguarda, preferisco concentrarmi sulle relazioni reali. Mi piace passare tempo con i miei amici, condividere esperienze vere con loro. Trovo più interessante una conversazione sincera che un commento su un post. Però non nego che seguo anche alcuni influencer, cercando di non farmi influenzare troppo dalle loro vite apparentemente perfette. Penso che il mondo degli influencer abbia sicuramente lati positivi e negativi. Sta a ciascuno di noi capire come mantenere sempre il giusto equilibrio tra vita online e vita reale, senza perdere di vista ciò che davvero conta.

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  12. Molti ragazzini oggi si tendono a imitare delle persone nei video perchè pensano sia una cosa bella quando non sanno le belle cose che ci sono al di fuori di questi social. Vedere come una persona diventa famosa facendo certi video può far venire in mente "wow adesso lo farò pur io così sarò famoso/a come lui/lei" quando una persona che non pubblica sui social non sa cosa può succedere quando si è nella fase iniziale nell essere un influencer, tik toker ecc. Molte persone tentando di copiare certi video possono ricevere, invece di un miliardo di like o bei commenti, veramente dei brutti commenti con degli insulti, ed è qui che entra in gioco il cyberbullismo. Io ho tentato di essere come qualche tik toker pubblicando diversi video (non tipo io che mi faccio vedere e ballo o roba simile) e fortunatamente le persone mi hanno accettato, non mi hanno iniziato a insultare o roba simile. Penso che i ragazzi oggi si devo iniziare a staccare da questi social ed iniziare a capire come può essere bella la realta

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  13. allora prof,secondo me il fatto che dietro a tutto quello che fanno ci sia qualcosa che a noi non appare,è vero,peró non sempre in modo negativo.Dietro ad un influencer,almeno ad alcuni,c’è un lavoro dietro in cui elaborano idee e soprattuto le mettono in pratica.Ovviamente credo che tutto questo venga fatto per soldi,ma oramai tutto ha sempre questo scopo.Oltre a pensare al denaro,alcuni metteno impegno e dedizione per portare contenuti migliori,mentre altri invece semplicemente facendo balletti vogliono ottenere notorietà con il semplice scopo di diventare qualcuno.Riguardo alla serie,non mi sento di poter esprimere un confronto su quello che penso io e sui contenuti della serie,dato che non l’ho mai vista,ma con la spiegazione di quello che vuole far capire mi trovo per metá d’accordo e per metà no,perchè come gia detto,ci sono persone che veramente si impegnano nel fare questo lavoro.Su questa serie pero mi faccio una grossa domanda,loro come fanno ad essere certi che dietro agli influencer ci sia quel marcio che raccontano?Se dovessi rispondermi da solo mi direi che dietro a quello che fanno vedere,sicuramente non hanno una vita perfetta come sembra, perchè alla fine sono persone come noi e tutti abbiamo problemi, ma non credo che dietro a quello che osserviamo e che ci mostrano ci sia tanta malizia se si puo dire cosi.Prof questa era la mia idea e spero che la trovi interessante,anche la sua per me pero ha della verita.

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  14. Il mondo dei social, in particolare degli influencer, è sempre più seguito, soprattutto dai giovani, molto probabilmente poiché rispecchia la vita che un po' tutti vorremmo avere: una vita perfetta. Tuttavia, i social rappresentano una distorsione della realtà. Colpiscono già da età molto piccola, poiché oggi il cellulare viene comprato anche a bambini inferiori ai 10 anni. Inoltre, influenzano negativamente la nostra mente, vivendo con il costante desiderio di apparire perfetti. La paura di sentirsi sbagliati, inferiori, non accettati, voler essere come gli altri: è questo che tormenta gli adolescenti di oggi. Purtroppo, è anche vero che spesso un like è preferito a un abbraccio o a qualsiasi altro piccolo gesto, che possa essere una lettera o anche una rosa.
    Se, per esempio, una persona oggi pubblica una storia su Instagram e riceve 10 like, magari domani ne pubblicherà un'altra e riceverà la metà dei like di oggi; a quel punto, inizieranno a sorgere nella mente di quella ragazza numerose paranoie. La sua autostima subirà un calo e inizierà a porsi domande del tipo: "Ho sbagliato qualcosa, magari nell'abbigliamento?" oppure "Cosa ho di sbagliato oggi?", "Forse sono più brutta?" e direi che ce ne sono tante altre ancora. Probabilmente cercano di trovare un proprio rifugio sui social, seguendo l'esempio negativo degli influencer. Questi ultimi ci fanno credere che la vita sia tutta rose e fiori, mostrando soltanto il lato positivo delle proprie giornate e quindi conducendo sempre di più gli adolescenti a voler diventare come loro, pensando di vivere solo di felicità.
    Infatti, i social sono tra le prime cause dei problemi adolescenziali. Desiderare di essere più belli, di avere una pelle liscia, un corpo perfetto, delle gambe più snelle, dei denti dritti e altro ancora sono tutti pensieri innescati da questi influencer. Passare ore allo specchio con le lacrime agli occhi, cercando di piacersi; il continuo paragonarsi agli altri; osservare un semplice piatto di pasta con disprezzo e con la consapevolezza che dopo sarà tutto riversato giù; passare più tempo del dovuto su un tapis roulant per consumare le "troppe" calorie assunte; non uscire di casa perché ci si sente brutti, inferiori; mascherarsi con chili di trucco per sentirsi più belli; non sentirsi realizzati per aver preso un brutto voto nonostante il duro impegno: causare del male a noi stessi pensando di meritare tutto questo dolore è assolutamente sbagliato.
    Ma perché dobbiamo soffrire per raggiungere degli standard impossibili?
    In questo contesto, si creano soltanto degli inutili stereotipi. Prendiamo come esempio i video di influencer che registrano ciò che mangiano durante la propria giornata: anche quello è un esempio sbagliato, perché magari colui che osserva il video mangia in modo meno salutare e inizierà a sentirsi sbagliato; ci saranno delle complicanze nel rapporto con il cibo. Alcuni influencer diranno che siamo più belli se siamo più magri, altri che bisogna coprire i brufoli perché sono brutti da vedere, e altri ancora affermeranno che piangere è da deboli.
    Ma chi sono queste persone per giudicare la nostra vita, facendoci sentire costantemente sbagliati?
    Inoltre, sembra che, parlando di influencer, si ritorni un po' al concetto delle maschere di Pirandello; ognuno di noi, infatti, indossa una maschera. Magari anche l'influencer più buono si può rivelare tutt'altro.

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  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  16. La questione dei social si è diffusa negli ultimi anni ed i suoi protagonisti sono gli influencer. Sono un adolescente comune e come tutti i miei coetanei, o la maggior parte, spendo alcuni momenti delle mie giornate sui social e ammetto che seguo anche io questo mondo intrigante ma non ne sono un particolare ammiratore, infatti ciò che viene mostrato online è pura finzione o sono dei semplici attimi catturati da una foto, senza mostrare la realtà dei fatti. Molti influencer tendono a sfruttare le nuove tecnologie per apparire "perfetti" nelle foto o video, il che suscita negli adolescenti il desiderio di diventare come loro, rendendoli i loro idoli e fonte di ispirazione, questo però porta ad un incremento di insicurezza per alcuni giovani, perché pensano di non rientrare nei "criteri di bellezza" che vengono mostrati online. A causa della continua ossessione nel diventare come i propri idoli, molti adolescenti si soffermano troppo sulla fama online, ad esempio alcuni preferirebbero un semplice cuoricino messo sui social, che un vero segno d'affetto. Da piccolo ho sempre desiderato diventare come i miei youtubers preferiti, ma crescendo ho capito come tutto fosse una semplice bugia perché venivano mostrati solo i lati positivi della loro vita. Un altra cosa sulla quale vorrei soffermarmi è il modo in cui molti preferirebbero abbandonare la scuola e gli studi per diventare famosi ed intraprendere un percorso senza una meta precisa, rischiando di fallire e non avere un futuro. Come molti adolescenti seguo la moda per alcuni aspetti e vengo molto influenzato dai social, ma preferirei trascorrere anni a studiare per garantirmi un futuro stabile, piuttosto che aspirare a diventare famoso, per 2 semplici motivi:
    1 è facilissimo perdere in un istante tutta la fama acquisita
    2 non rispecchierebbe il mio stile di vita ideale.
    Le mie riflessioni e conclusioni, come si può dedurre dal commento, sono molto semplici, non apprezzo la figura dell'influencer e non sono favorevole alle menzogne mostrate sui social, nonostante io faccia parte della massa che li usa ma posso anche dire che oltre ai lati negativi, ce ne sono anche alcuni positivi. I social possono essere fonte di aiuto per alcuni ragazzi che non ricevono molte attenzioni o non vengono presi in considerazione nella vita di tutti i giorni e grazie ai social possono quindi sentirsi parte di qualcosa, ovvero la massa di persone online. Inoltre, tendono anche ad avere conversazioni con individui da tutte le parti del mondo e questo può aiutarli a superare la loro ansia sociale.

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  17. il problema dei social é ormai un problema comune per quasi tutto il mondo.
    ormai da piu di 10 anni i social hanno preso parte alle nostre vite,diventando sempre di più,passo dopo passo il motivo per cui molta gente vive,mi spiego meglio.
    Moltissime persone al giorno d'oggi lavorano con i social,sono un mezzo di guadagno e notorietà molto imponente rispetto ad una qualsiasi professione,ci basta vedere la situazione economica di un lavoratore che esercita sempre un duro lavora per la città e non solo,guadagnando scarsi1200€ al mese e, poi ci sono gli influencer,che guadagnano milioni di dollari per fare cosa?condividere le loro vite quasi inutili.
    Purtroppo alcuni di loro con inteliggenza arrivano a capire ciò che interessa veramente al pubblico,cio che farebbe loro guadagnare molta notorietà, il dramma.
    Ogni volta succede che due influencer siano coinvolti in un conflitto sui social finto,come il caso di tony effe,nicky savage e fedez.
    Ovviamente é tutta una messa in scena,per qualche soldo,ma a loro solo questo importa ormai,piu di quello che farebbe un abbraccio,ormai contano solo like,commenti,follow ecc...
    Le app più usate sono tik tok e instagram,dove ogni giorno miliardi di persone publicano anche miliardi di video,che si dividono in video inutili e video che ti fanno apprezzare il contenuto,come dice anche lei prof i social non condividono a pieno la mia stima,intendo dire che preferisco molto di piu una classica uscita con gli amici.
    ognj mio amico é molto piu prezioso anche di un milione di like,sono contento di essere dalla parte di quelle persone che hanno buon senso e,capiscono che i social,se usati in un certo modo possono rovinare in pieno la vita adolescenziale e, sono sicuro che non ne farò un uso cattivo,come mi capitò a 10 anni circa,poiché pubblicavo video miei su tik tok.
    Ora però sono una persona cresciuta e matura e fiesco a vedere la realtà dei fatti,rissco a capire quanto la vita di un influencer sia solo all'apparenza bella,in realta sono le persone che vivono la vita peggiore di tutti, perché a quanto pare non ha no capito ancora quali sono i veri doni della vita.


    P.S: scusate per l'immenso ritardo ma ho avuto problemi con la pubblicazione del messaggio ,inoltre mi é servito molto per domani

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